24 dicembre 2009

Etica e morale

Morale è il concetto di ciò che è “buono” e ciò che è “cattivo”, e di come ci si deve comportare in base a ciò.
Etica è il corretto atteggiamento dell’uomo nei confronti di:
a) Dio (in tutti Suoi aspetti e le Sue manifestazioni),
b) altre persone e tutti gli esseri incarnati e non incarnati;
c) il proprio percorso nella vita.

15 dicembre 2009

Auguri Fraternità OFS Pietrelcina - Santo Natale 2009.

Anche quest’anno, in prossimità del Santo Natale, la Ns. Fraternità si ritroverà al Convento di Pietrelcina, Domenica 20 dicembre 2009 alle ore 18.00 per la Celebrazione Eucaristica.
Al termine della Celebrazione, la Fraternità si rincontrerà nel refettorio del Convento per vivere un momento di ringraziamento, per l’anno che volge al suo termine.
Inoltre, sarà un’occasione per scambiarsi gli auguri, in vista delle festività imminenti, con la Ns. Ministra Maria Rossi, con ogni terziario e gli altri fratelli e sorelle. Lieto evento, questo, anche per degustare dolciumi e non.
Con i miei più fervidi auguri di pace profonda.
Sinceramente e fraternamente Annio.
P.S.: al termine, per chi vorrà partecipare, pizza, ma non solo, in abbondanza. Località da concordare.

23 novembre 2009

........e continua

Un ringraziamento di cuore a tutti i nostri validi ed indispensabili formatori ed particolare alla ns. maestra di formazione Grazia per aver creduto in noi, per la fiducia a noi accordata.
Un piccolo promemoria, gli incontri della ns. fraternità saranno come di solito 2 al mese, sempre di sabato, ma consecutivi ed i primi due si terranno nella solita saletta del convento alle ore 17.00 i giorni 12 e 19 dicembre p.v.
E’ inoltre previsto un ritiro spirituale ad Assisi, probabilmente il 16 e 17 gennaio 2010.
Buon cammino a tutti!!!
Non nobis, Domine, sed nomine Tuo da gloriam (Non a noi, o Signore, ma al Tuo nome da’ gloria) Sinceramente e fraternamente Annio

21 novembre 2009

Sogni

Carissimi
l'incontro di oggi è stato davvero molto bello.
La nostra presenza, andando al di là delle critiche, degli attacchi e delle porte chiuse, è testimonianza viva del nostro essere francescani.
Sono trascorsi due anni dall'inizio di quest'avventura fraterna,ed è bello potervi dire che il mio sogno è oggi diventato la nostra realtà.
Vi ringrazio per aver dimostrato che questo progetto non è nato per combattere crociate o risentimenti personali, ma è la logica continuazione del progetto di vita di ciascuno di noi, della nostra vocazione francescana.
Condivido il pensiero di Suor Maria Teresa nel dire che sono orgogliosa di voi.
Buona serata a tutti.

12 ottobre 2009

Frate Leone n. 1/2009

anno II - N° 1 - 30 Settembre 2009
Frate Leone
Foglio di informazione dell’Ordine Francescano Secolare di Pietrelcina
Ben ritrovati!
E’ trascorso un anno da quando Frate Leone è entrato nella nostra Fraternità.
L’anno passato è servito soprattutto a farci capire quanto sia indispensabile la comunicazione nella fraternità….e non solo. Infatti il coinvolgimento di tutti è stato ed è essenziale per condividere sempre più le nostre esperienze e il nostro impegno attivo nella realtà pietrelcinese.
Per quest’anno fraterno, desideriamo rendere Frate Leone una presenza costante. Questo è un obiettivo che possiamo raggiungere solo continuando a camminare tutti insieme e contribuendo ognuno con la propria specificità ad arricchire questo “strumento di fraternità”.
Buon cammino a tutti!

Tutta la vita... per Cristo!
di Mariachiara G.
Una data che certamente non poteva passare inosservata: il 500 di sacerdozio del m. rev.do e carissimo P. Francesco Pio Pazienza. Cinquant’anni di grazia del Signore, ricevuta e donata per mezzo dei sacramenti. Cinquant’anni di fedeltà e di impegno a servizio della Parola che salva. Cinquant’anni vissuti per Cristo, con Cristo e in Cristo a vantaggio dei fratelli, nella veste di ministro, maestro e guida.
La Celebrazione Eucaristica si è svolta nella chiesa del convento lo scorso 19 settembre. Hanno fatto corona al giubilante numerosi confratelli; il Provinciale, rev.do P. Aldo Broccato; i familiari; tante persone di Pietrelcina; la fraternità OFS. La famiglia d’origine, dunque, la famiglia religiosa e l’allargata famiglia pietrelcinese, alla quale appartiene per i lunghi anni di residenza. Era emozionato, felice, commosso P. Francesco Pio: nella S. Messa ha portato all’altare tutta una vita spesa per il Vangelo, la miriade di persone che ha incontrato in questi cinquant’anni di ministero sacerdotale.
Il Provinciale, che ha beneficiato dell’opera di P. Francesco Pio nei suoi anni giovanili, nell’omelia ne ha tratteggiato il vissuto spirituale. Tra le altre cose ha ricordato gli anni spesi per la formazione dei ragazzi che frequentavano il seminario minore proprio a Pietrelcina e il suo servizio a favore dell’educazione di generazioni e generazioni di giovani. I tanti anni trascorsi nel paese natale di P. Pio, l’affabilità che lo caratterizza e lo zelo pastorale gli hanno consentito di avvicinare un po’ tutte le famiglie di Pietrelcina, di conoscere persone e situazioni e, dunque, l’opportunità di seminare il Vangelo nel cuore di tanti, diffondendo la pace e il bene.
Per lui, che ama profondamente la musica, ne è fine intenditore e ha una voce ancora stupenda, la Celebrazione è stata brillantemente animata dal coro polifonico, diretto dal M° Orazio Fioretti.
È sempre emozionante celebrare i giubilei! Ti ripetono in maniera chiara, forte, quasi tangibile che Dio è fedele; che non viene meno alle sue promesse; che quando ti chiama ti equipaggia del necessario per la missione che ti affida. Essere fedeli a Dio, essere fedeli agli impegni presi, dunque, è possibile: nonostante i limiti, le paure, i momenti di sconforto, le tentazioni, le cadute. Non solo per il nostro impegno, ma soprattutto per la Sua grazia.
Al Padre Assistente, che volentieri mette a disposizione della nostra fraternità il ricco bagaglio di spiritualità, esperienza e cultura accumulato in questi cinquant’anni di sacerdozio non possiamo che ripetere ancora una volta: “Auguri di cuore, P. Francesco Pio!” E col Serafico Padre ringraziare il Signore, perché “grandi cose prometteste a Dio, ma di più grandi Egli ne ha promesso a voi!”
Il Signore ti dia pace!


10 buoni motivi per entrare nell’Ordine Francescano Secolare
di “una Sorella Terziaria”
Oggi quando si parla di Terz’ordine francescano si resta un po’ disorientati, non si sa di che cosa si sta parlando.
Allora voglio partire un po’ da lontano.
Il Terz’ordine francescano fu istituito da San Francesco per coloro che, spinti dallo Spirito a raggiungere la perfezione della carità nel proprio stato secolare, si fossero impegnati a vivere il Vangelo sotto la sua guida e i suoi ordini.
Questo potrebbe essere il motivo fondamentale che spinge un buon cristiano ad entrare nell’Ordine Francescano Secolare.
Francesco coinvolse molti nella sua avventura tanto da contagiare ogni ceto sociale: nobili, plebei, chierici e laici. Egli istituì il Terz’ordine proprio per coloro che volevano “restare nel mondo”.
Il secondo motivo non può essere scisso dal primo: per raggiungere la perfezione, secondo la regola di Francesco, si deve appartenere ad un Ordine, un ordine laico, ma un ordine vero.
Il terzo motivo è la Fraternità. Un insieme di fratelli e sorelle che si incontrano condividendo alcuni momenti essenziali della propria esistenza perché hanno la stessa vocazione: vivere il Vangelo alla sequela di Francesco.
Il quarto potrebbe essere la Perfetta Letizia, distintivo del francescano. Egli, essendo più inserito nella società rispetto al I° e al II° Ordine, ovunque si trova, in famiglia, sul lavoro,a scuola deve sempre testimoniare il grande dono ricevuto… chi lo guarda deve capire che è diverso. Ovunque si trova, il francescano deve sempre auto controllarsi ... è qui la Perfetta Letizia.
Il quinto motivo: l’obbedienza.
Il francescano non dovrebbe mai assumere un atteggiamento contestativo. Francesco non lo fu mai, fin dall’inizio della sua conversione
Il sesto la Povertà e il settimo la Castità.
Chi vuole entrare nell’ordine francescano secolare non può non tener presente di queste due promesse.
Essere povero: anche se le ricchezze ci sono, significa non esserne schiavo in questa società consumistica (le firme, marchi ricercati,..).
La castità, secondo il proprio stato sociale, vuol dire mantenere le promesse assunte; soprattutto oggi la castità matrimoniale sta sempre più scomparendo. “L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto”.
L’ottavo la Penitenza, la nona la Preghiera ed il Servizio.
La penitenza va intesa come rinuncia. Bisogna saper rinunciare a qualcosa per poterci mettere alla sequela di Francesco: tempo, cibo, denaro, amor proprio, rispetto umano...
La preghiera invece va intesa come colloquio con Dio non solo come preghiera di richiesta ma anche come preghiera di ringraziamento e di lode.
Per servizio s’intende quello verso i fratelli e richiede un po’ del nostro tempo sia per ascoltare sia per aiutare quelli che si trovano nel bisogno.
Il decimo motivo è l’essere buoni Cristiani, condizione necessaria, se si vuole entrare nell’ordine francescano secolare.
Che cosa si intende per buoni cristiani? “Testimoniare non solo con le parole ma con la vita e con l’esempio concreto e fattivo”.
Francesco fondò il Terz’ordine proprio per le persone sposate. Oggi non sono molte le coppie di coniugi chiamate a sviluppare all’interno di queste la propria vocazione francescana.
“Non fate come alcuni che sono angeli fuori e diavoli in famiglia” (San Francesco di Sales).
Il Signore ti dia pace!

2 ottobre 2009

inzio anno fraterno

Domenica 4 ottobre inzierà l'anno fraterno dell'OFS "Giovani" con la processione, alle ore 19.45, in onore del nostro fondatore San Francesco, che sarà preceduta dalla Santa Messa con inzio alle ore 19,00 (CHIESA DEL CONVENTO).
Mentre domani 3 ottobre, sempre chiesa del convento, alle ore 19.30 "Transito San Francesco" per chi potrà esserci.
Spero di rivederci tutti. Puntualità!!!! Grazie.
Sinceramente e fraternamente Annio.


Chiedere il dono della serenità
Signore, concedimi la serenità per accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio per cambiare le cose che posso, e la sapienza per comprendere la preziosità della vita condotta ogni giorno con serenità, gustando ogni momento quietamente, accettando la contrarietà come il sentiero che conduce alla pace, accogliendo come Tu hai fatto questo mondo peccatore così quale è, non come mi piacerebbe che fosse. Confidando che tu, o Signore, ordinerai tutte le cose nella misura in cui io mi sottometterò alla tua volontà, perché possa vivere felice in questa vita e pienamente gioioso con Te per sempre nell'altra. Amen.

10 settembre 2009

la grazia della fraternità

Il Signore mi diede dei fratelli: la grazia della fraternità!
Con S. Francesco è nata un’istituzione che non prevedeva conventi, eppure egli voleva che i suoi discepoli conducessero vita comune realizzata più da vincoli di persone che da vincoli di luoghi. Unica cosa che rattristava i primi frati era il doversi separare.
S. Francesco si mostrava buono e comprensivo con tutti, adattandosi in modo opportuno e saggio a ciascuno. Aborriva la mormorazione ed evitava i maldicenti. L’amore doveva essere esteso anche ai familiari dei fratelli. Era molto severo con i fratelli che recavano danno alla fraternità con il cattivo esempio.
Ogni fratello ami come una madre. I vincoli fraterni devono superare quelli del sangue.
Cost. 30, 1-2: Ognuno è corresponsabile della vita della fraternità locale e dell’ OFS in generale. Il senso di responsabilità esige: la presenza, la preghiera, la collaborazione attiva.
Cost. 40, 1; 3: Si è formati alla vita fraterna e alla preghiera mediante riunioni di studio e di preghiera e mediante esperienze concrete di servizio e di apostolato.
Cost. 24, 2 : Si raccomanda: dialogo e comunicazione di esperienze sulla spiritualità familiare e l’impostazione cristiana dei problemi familiari; condivisione dei momenti importanti della vita familiare dei confratelli; attenzione a situazioni particolari e condizioni difficili; il favorire il dialogo intergenerazionale.
essere soggiogati, soggiogare
Dialogo: l’incontro di due identità senza l’identificazione, simbiosi
doppiezza e voler convincere
· Il dialogo è fatto più di silenzio, che di parole. Dopo aver ascoltato le parole dell’altro,
silenziosamente, col cuore, con comprensione
una sola delle tue parole sarà più edificante di una cascata di discorsi.
· Siamo in fraternità per imparare ad essere “PANE” : cioè imparare a donare ogni giorno di più e meglio noi stessi, come Gesù.
La fraternità: amando gli uomini, imparerai ad amare Dio.
Lo scopo della tua vita: nessuno si allontani da te senza essersi sentito amato da te e per mezzo tuo da Dio!
Raccoglierai ciò che avrai donato; e perderai ciò che avrai trattenuto….
Fai del bene oggi,
senza ricordarti di quello che hai fatto ieri
e senza preoccuparti del domani, che è nelle mani di Dio!

IL FONDAMENTO DEL FRANCESCANESIMO

IL FONDAMENTO del francescanesimo : GESÙ CRISTO – IL VANGELO
Gesù Cristo: il modello
Umanità di Cristo: S. Francesco, meditando innanzitutto il mistero della santissima umanità di Gesù, vive con Lui un rapporto personale; si appassiona a custodirlo nel cuore: lo porta continuamente nel ricordo, sulle labbra e nelle opere. Era davvero molto occupato con Gesù… Lo vede nella creazione, nei poveri, nei lebbrosi.
Tenerezza per Gesù Bambino: il Natale è per S. Francesco la festa delle feste. Pensa alla rappresentazione vivente del Natale per cogliere in maniera più profonda il mistero dell’Incarnazione. L’umiltà di Dio che si fa carne gli occupa sempre di più la memoria.
Compassione per il Crocifisso: S. Francesco pregava davanti al Crocifisso. Il Crocifisso gli parla. Medita costantemente sulla Passione di Gesù. E per questo amore di Cristo non corrisposto dagli uomini piange; quasi non parla d’altro che della Passione del Signore. Si riveste di un abito a forma di croce e con questo segno sostituisce la sua firma. Compone l’Ufficio della Passione. Gli sono così impresse nel cuore le piaghe di Gesù che il Signore gli concede il mirabile dono delle stimmate.
Culto per l’Eucarestia: S. Francesco voleva partecipare alla S. Messa quotidianamente e spesso faceva la S. Comunione. Esigeva e predicava la pulizia delle chiese e delle suppellettili sacre: per questo lui e i frati andavano in giro a riordinare chiese. Poveri, acquistavano pissidi per l’Eucarestia. A S. Chiara e alle altre sorelle povere S. Francesco chiedeva di ricamare i lini per l’altare. Insisteva sulla presenza reale di Gesù nell’Eucarestia.
Conformità a Cristo: Due grazie S. Francesco voleva: sentire in cuore l’amore e il dolore provati da Gesù nella Passione. Cercava di imitare Gesù in tutto: nella povertà, nella questua, nella vita e nella morte, nella preghiera, nella vita apostolica e nella vita fraterna; come Gesù fu breve nella predicazione.
IL VANGELO: LA GUIDA
Il Vangelo è per S. Francesco la persona di Gesù. Qui trova Cristo: i suoi insegnamenti per poterli praticare, i suoi esempi per imitarli, la sua volontà per eseguirla.
Il Vangelo nella vita di S. Francesco: se lo faceva spiegare dai sacerdoti. Lo consultava per qualunque decisione importante. Ma prima di aprirlo, pregava.
Venera il Vangelo: vede in esso la misteriosa presenza di Cristo. “Andiamo a chiedere consiglio a Cristo” diceva, riferendosi al Vangelo. Raccoglieva i pezzi di carta che trovava per vedere se recassero la Parola di Dio, per poterli in questa eventualità riporre in luogo decoroso.
Legge il Vangelo: Leggeva con attenzione e scolpiva nel cuore ciò che aveva anche una sola volta ascoltato. La memoria era arrivata a tenere il posto dei libri. La Regola che scrisse non è altro che una serie di versetti biblici messi insieme. Ci teneva alla lettura della Liturgia della Parola quotidiana, se era impossibilitato ad andare a Messa.
Vive il Vangelo: Lo osservava alla lettera, senza annacquamenti e interpretazioni. Non fu un ascoltatore sordo…

Vita di preghiera

Vita di preghiera: Reg. 8 Cost. 12.3La preghiera è anima dell’essere e dell’operare.Mediante la preghiera l’Ofs partecipa al servizio della Chiesa di santificare (Cost. 17.4)Pregare è parlare a Dio col cuore --S. Agostino--.… parliamo a Dio, lo ascoltiamo e ci tratteniamo in mezzo agli Angeli --S. Francesco—(FF 1203) Modello: Gesù CristoComincia l’attività con la preghiera (Mc 1,35); La interrompe per pregare (Lc 11,1); La chiude con la preghiera (Mc 14,23). Trascorre lunghe ore, notti, in preghiera. Prega prima di scegliere gli apostoli, prima della promessa del primato a Pietro, prima della Trasfigurazione, mentre istituisce l’Eucarestia, prima della Passione, durante l’agonia e col suo ultimo gemito sulla croce. Il Padre non lo lascia mai solo. Il Padre lo esaudisce sempre. Nei Vangeli troviamo diverse “preghiere” di Gesù. San Francesco: non tanto un uomo che prega, quanto uomo fatto preghiera (FF682) Per pregare bene: un cuore proteso verso Dio, un cammino graduale, un tempo stabilito, un impegno quotidiano, un luogo adatto, un clima di silenzio. Il contenuto della preghiera francescana:Lode (Lodi di Dio altissimo FF 261 ) Ringraziamento (cantico di Frate Sole FF263) Espiazione (FF 272-273) Domanda … il Regno, lo Spirito, il Padre sa ciò di cui abbiamo bisogno (FF297)Modalità della preghiera francescana:Liturgica: Messa e liturgia delle Ore (Cost. 14.4) e Personale: Vocale e mentale (Cost. 30.2)In fraternità (Cost. 15.2) e in famiglia (Cost. 24.1)

OFS: FRATERNITÀ ATTORNO A GESÙ

OFS: FRATERNITÀ ATTORNO A GESÙ

Il senso di una presenza: (Cost. art. 37/2; 40/2). Lo Spirito Santo è il principale agente della formazione e noi dobbiamo collaborare con Lui.
Non una specialista (mi mancano esperienza, cultura e carismi): una sorella con cui condividere il cammino di fede cristiano-francescano. Maturare mediante il dialogo, la sincerità e la chiarezza.

Novità di Francesco: una fraternità attorno a Gesù (Reg. 4) (Cost. art. 9)


Fraternità data: dal Testamento: Il Signore mi diede dei fratelli (FF 116)
Coniughiamo il cammino personale e il cammino di fede
alla prima persona plurale “NOI”

Fraternità da costruire: (Cost. art. 3/3) con senso d’identità,
impegno, partecipazione,
senso di appartenenza (la fraternità sono io, anche se non da solo)

Fraternità da amare: condivisione di iniziative,
tempi di preghiera, dei talenti di grazia e di natura,
attività apostoliche e tempo libero, ecc… (Cost. 21/2)

Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù: (Mc 6,30) Questa è una verità, un esempio, un metodo, una consegna alla Chiesa e ad ogni fraternità. Non c’è fraternità se non attorno a Lui. Attorno a Lui si cresce, si impara, si vive, ci si corregge, ci si incoraggia, si fa verifica e ci si rinsalda.
Gli riferirono tutto quello che avevano fatto insegnato: questo è il metodo per diventare liberi, veri, autentici, saggi come il Maestro. Riferire tutto a Gesù vuol dire evitare l’errore, la falsità, l’ipocrisia, l’eresia, il soggettivismo, l’egoismo, l’autoritarismo. Riferire tutto a Gesù vuol dire riconoscere che uno è il Maestro e noi siamo tutti discepoli. Riferire tutto a Gesù significa rendere conto a Lui della nostra amministrazione. Riferire tutto a Gesti aiuta a confrontarti e a sintonizzarti con gli altri discepoli e condividere con essi gioie e insuccessi.
È questi riunirsi attorno a Lui e riferirGli tutto che ci forma e matura e ci rende simili a Lui, approvati da Lui e mandati da Lui.

annuncio (Cost. art. 17/1) (Cost. art.19/1)
Conseguenza: profezia del popolo nuovo, dell’uomo nuovo in Cristo
primizia (Francesco: alter Christus)


Fraternità: “chiesa” nella Chiesa
“chiesa” per la Chiesa (Cost. art. 13/2)
“chiesa” con la Chiesa

9 settembre 2009

A Josephine e Francesco

INNO ALL'AMORE
(dalla prima lettera ai Corinti di San Paolo)
Se parlo le lingue degli uomini
E anche quelle degli angeli,
Ma non ho amore,
Sono come un metallo che rimbomba,
Uno strumento che suona a vuoto.

Se ho il dono di essere profeta
E di conoscere tutti i misteri,
Se possiedo tutta la scienza
E anche una fede da smuovere i monti,
Ma non ho amore,
Io non sono niente.

Se do ai poveri tutti i miei averi,
Se offro il mio corpo alle fiamme,
Ma non ho amore,
Non mi serve a nulla.

Chi ama è paziente e generoso.
Chi ama non è invidioso,
Non si vanta,
Non si gonfia di orgoglio.

Chi ama è rispettoso,
Non cerca il proprio interesse,
Non cede alla collera,
Dimentica i torti.

Chi ama non gode dell'ingiustizia;
la verità è sua gioia.

Chi ama tutto scusa,
Di tutti ha fiducia,
Tutto sopporta,
Mai perde la speranza.
L'amore non tramonta mai.

Auguri. Sinceramente e fraternamente Annio

8 settembre 2009

Josephine e Francesco Sposi

Il 5 Settembre si sono sposati due nostri fratelli Josephine e Francesco.
Tanti auguri da parte della vostra famiglia.

Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di Dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
e tra voi danzino i venti dei cieli..
Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore:
piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da un'unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
come sole sono le corde del liuto, benchè vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l'uno non sia rifugio all'altro.
Poichè solo la mano della vita uò contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini;
le colonne del tempio si ergono distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l'uno all'ombra dell'altro.
K. Gibran

21 agosto 2009

ogni uomo semplice

San Francesco - ogni uomo semplice
OGNI UOMO SEMPLICE PORTA IN CUORE UN SOGNO
CON AMORE ED UMILTÀ, POTRÀ COSTRUIRLO
SE CON FEDE TU SAPRAI VIVERE UMILMENTE
PIÙ FELICE TU SARAI ANCHE SENZA NIENTE.
SE VORRAI OGNI GIORNO CON IL TUO SUDORE
UNA PIETRA DOPO L'ALTRA ALTO ARRIVERAI.
NELLA VITA SEMPLICE TROVERAI LA STRADA
CHE LA PACE DONERÀ AL TUO CUORE PURO.
E LE GIOIE SEMPLICI SONO LE PIÙ BELLE
SONO QUELLE CHE ALLA FINE SONO LE PIÙ GRANDI.
DAI E DAI, OGNI GIORNO CON IL TUO SUDORE
UNA PIETRA DOPO L'ALTRA ALTO ARRIVERAI.

19 agosto 2009

Il ritorno del figliol prodigo

…………..Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato........…al centro della coscienza del figliol prodigo, emerge il senso della dignità perduta, di quella dignità che scaturisce dal rapporto del figlio col padre. Ed è con tale decisione che egli si mette per strada……......….… (Giovanni Paolo II, Lettera enciclica “Dives in misericordia”, paragrafo IV)

14 luglio 2009

Una mano per un sorriso

3-10 agosto 2009
Vacanza di solidarietà “Una Mano per un Sorriso” ad Ascea Marina per ragazzi che
vivono in situazione di disagio. Sarebbe bello poter partecipare (vacanze permettendo).

La Chiesa Madre: sacramento universale di salvezza

Il popolo che Dio convoca per costituire l’assemblea di quanti, per la fede e il Battesimo, diventano figli di Dio, membra di Cristo e tempio dello Spirito Santo.
Altre denominazioni: popolo di Dio; Corpo Mistico di Cristo, Sposa di Cristo.
Le note della Chiesa: Una, Santa, Cattolica e Apostolica
Successione apostolica: trasmissione, mediante il sacramento dell’Ordine, della missione e della potestà degli apostoli ai loro successori, i Vescovi. Grazie ad essa, la Chiesa rimane in comunione con la sua origine, mentre lungo i secoli ordina il suo apostolato.
Istituzione. La gerarchia ecclesiastica, istituita da Gesù Cristo, con la missione di pascere il popolo di Dio nel Suo nome. Grazie al Sacramento dell’Ordine, vescovi e sacerdoti nell’esercizio del loro ministero agiscono in nome e in persona di Cristo. Le tre potestà: santificare, governare ed insegnare .
Infallibilità: si attua quando il Papa o il Collegio dei vescovi in comunione con lui proclama con atto definitivo una dottrina riguardante la fede o la morale, e anche quando il Papa e i vescovi nel loro magistero ordinario concordano nel proporre una dottrina come definitiva.
I fedeli laici: hanno la vocazione di cercare il Regno di Dio, illuminando e ordinando le realtà temporali secondo Dio. Partecipano all’ufficio sacerdotale, regale e profetico di Cristo.
Mistero: in quanto nella sua realtà visibile è presente ed operante una realtà spirituale, divina, che si scorge solo agli occhi della fede.
Comunione dei santi: la comune partecipazione di tutti i membri della Chiesa alle cose sante (sancta): fede, Sacramenti, carismi e gli altri doni spirituali. Ma anche: comunione tra i santi (sancti), cioè tra quanti vivono in grazia di Dio. I pellegrini sulla terra, le anime sante del Purgatorio e i santi in cielo. Tutti insieme formano la Chiesa.
S. Francesco: ama la Chiesa, confessa la fede insegnata dalla Chiesa, espelle dalla fraternità chi si allontana dalla vera fede; ossequia il Papa e chiede l’approvazione per la sua forma di vita; chiede ed ottiene un Cardinale protettore; venera i sacerdoti ed rispettato da loro. Riceve dal Signore la vocazione a riparare la Chiesa.

25 giugno 2009

Father forgets

Ho letto questa "lettera" Father forgets e ne sono rimasto profondamente colpito.
Ascolta, figlio: ti dico questo mentre stai dormendo con la manina sotto la guancia e i capelli biondi appiccicati alla fronte. Mi sono introdotto nella tua camera da solo: pochi minuti fa, quando mi sono seduto a leggere in biblioteca, un'ondata di rimorso mi si è abbattuta addosso, e pieno di senso di colpa mi avvicino al tuo letto. E stavo pensando a queste cose: ti ho messo in croce, ti ho rimproverato mentre ti vestivi per andare a scuola perché invece di lavarti ti eri solo passato un asciugamano sulla faccia, perché non ti sei pulito le scarpe. Ti ho rimproverato aspramente quando hai buttato la roba sul pavimento. A colazione, anche lì ti ho trovato in difetto: hai fatto cadere cose sulla tovaglia, hai ingurgitato cibo come un affamato, hai messo i gomiti sul tavolo. Hai spalmato troppo burro sul pane e, quando hai cominciato a giocare e io sono uscito per andare a prendere il treno, ti sei girato, hai fatto ciao ciao con la manina e hai gridato: "Ciao, papino!" e io ho aggrottato le sopracciglia e ho risposto: "Su diritto con la schiena!". E tutto è ricominciato da capo nel tardo pomeriggio, perché quando sono arrivato eri in ginocchio sul pavimento a giocare e si vedevano le calze bucate. Ti ho umiliato davanti agli amici, spedendoti a casa davanti a me. Le calze costano, e se le dovessi comperare tu, le tratteresti con più cura. Ti ricordi più tardi come sei entrato timidamente nel salotto dove leggevo, con uno sguardo che parlava dell'offesa subita? Quando ho alzato gli occhi dal giornale, impaziente per l'interruzione, sei rimasto esitante sulla porta. "Che vuoi?", ti ho aggredito brusco. Tu non hai detto niente, sei corso verso di me e mi hai buttato le braccia al collo e mi hai baciato e le tue braccine mi hanno stretto con l'affetto che Dio ti ha messo nel cuore e che, anche se non raccolto, non appassisce mai. Poi te ne sei andato sgambettando giù dalle scale. Be', figlio, è stato subito dopo che mi è scivolato di mano il giornale e mi ha preso un'angoscia terribile. Cosa mi sta succedendo? Mi sto abituando a trovare colpe, a sgridare; è questa la ricompensa per il fatto che sei un bambino, non un adulto? Nient'altro per stanotte, figliolo. Solo che son venuto qui vicino al tuo letto e mi sono inginocchiato, pieno di vergogna. E' una misera riparazione, lo so che non capiresti queste cose se te le dicessi quando sei sveglio. Ma domani sarò per te un vero papà. Ti sarò compagno, starò male quando tu starai male e riderò quando tu riderai, mi morderò la lingua quando mi saliranno alle labbra parole impazienti. Continuerò a ripetermi, come una formula di rito: "E' ancora un bambino, un ragazzino!". Ho proprio paura di averti sempre trattato come un uomo. E invece come ti vedo adesso, figlio, tutto appallottolato nel tuo lettino, mi fa capire che sei ancora un bambino. Ieri eri dalla tua mamma, con la testa sulla spalla. Ti ho sempre chiesto troppo, troppo.
(Voglio sempre troppo … dagli altri e forse anche da me? Annio)

19 giugno 2009

Il sorriso

Che bella terapia il sorriso!Sorridi a te stessa, sorridi di te quando sbagli, sorridi a chi ti vuol bene,a chi tenta di farti del male, sorridi a quelli che incontri...il sorriso rende indimenticabili i momenti lieti, addolcisce quelli difficili, fa diventare speciali quelli ordinari.
Ma innanzitutto sorridi a Dio, che ti ama davvero.

8 giugno 2009

Ringraziamenti

Ringrazio tutta la Fraternità per la fiducia accordatami. Possa questo cammino insieme, farci crescere spiritualmente ed invoco lo Spirito Santo affinché discenda su di noi.

PREGHIERA PER OTTENERE LO SPIRITO SANTO
Eterno Padre, in nome di Gesù Cristo e per l’intercessione di Maria Vergine Immacolata, mandami lo Spirito Santo.
Vieni, Spirito Santo, nel mio cuore e santificalo.
Vieni, Padre dei poveri, e sollevami.
Vieni, Autore di ogni bene, e consolami.
Vieni, Luce delle menti, e illuminami.
Vieni, Consolatore delle anime, e confortami.
Vieni, dolce Ospite dei cuori, e non mi abbandonare.
Vieni, vero Refrigerio della mia vita, e ristorami.
3 Gloria al Padre
Spirito Santo, eterno Amore.
Vieni a noi coi tuoi ardori.
Vieni, infiamma i nostri cuori.
Eterno Padre, in nome di Gesù Cristo e per l’intercessione di Maria Vergine Immacolata, mandami lo Spirito Santo.
Spirito Santo, Dio delle virtù, convertimi.
Spirito Santo, Fonte di celesti lumi, dissipa la mia ignoranza.
Spirito Santo, Dio d’infinita purezza, santifica la mia anima.
Spirito Santo, Dio di ogni felicità, abita il mio cuore.
Spirito Santo, che abiti nella mia anima, trasformala e falla tua.
Spirito Santo, Amore sostanziale del Padre e del Figlio, dimora sempre nel mio cuore.
3 Gloria al Padre
Spirito Santo, eterno Amore.
Vieni a noi coi tuoi ardori.
Vieni, infiamma i nostri cuori.
Eterno Padre, in nome di Gesù Cristo e per l’intercessione di Maria Vergine Immacolata, mandami lo Spirito Santo.
Vieni, Spirito Santo, e dammi il dono della Sapienza.
Vieni, Spirito Santo, e dammi il dono dell’intelletto.
Vieni, Spirito Santo, e dammi il dono del Consiglio.
Vieni, Spirito Santo, e dammi il dono della Fortezza.
Vieni, Spirito Santo, e dammi il dono della Scienza.
Vieni, Spirito Santo, e dammi il dono della Pietà.
Vieni, Spirito Santo, e dammi il dono del santo Timore di Dio.
3 Gloria al Padre
Spirito Santo, eterno Amore.
Vieni a noi coi tuoi ardori.
Vieni, infiamma i nostri cuori.
O Spirito Santo, anima dell’anima mia, io ti adoro: illuminami, guidami, fortificami, consolami, insegnami ciò che devo fare, dammi i tuoi ordini.
Ti prometto di sottomettermi a tutto ciò che permetterai mi accada: fammi solo conoscere la tua volontà: Amen.

Sinceramente e fraternamente Annio.

6 giugno 2009

Cambio gestore Blog : Annio

Facciamo tanti auguri ad Annio che da oggi curerà il nostro Blog.
Ringraziamo Luigi per il tempo che ha dedicato alla cura del blog ed auguriamo buon lavoro ad Annio.
LA TUA FRATERNITà

Il gruppo “Amici del sorriso” della Dott.ssa Rossella Corea, attraverso l’iniziativa dei “Mercatini “ a Milano e divertenti commedie teatrali a Roma, vuole portare con il sorriso e la gioia, un valido contributo alla missione Salesiana, che sostiene dal 2002.
Tale missione, gestita in loco da Padre Mark Vallenganny, rettore del St. Joseph’s Technical Institute a Chennay in India, è animata da molteplici fini:dal sostegno alimentare all’istruzione di bambini e ragazzi, al recupero degli anziani dalla strada, all’insegnamento di attività manuali alle donne, oltre alla garanzia di adeguate cure mediche per tutti.
Nei prossimi giorni il ricavato della divertente commedia teatrale “Che ci facciamo noi due qui con questa coppia di imbecilli” che andrà in scena dal 2 al 7 giugno 2009 alle ore 21 a Roma presso il teatro Agorà, sarà devoluto alla missione salesiania, per poter donare un sorriso a tutti questi bambini e ragazzi .

Se anche tu vuoi offrire il tuo prezioso contributo, puoi rivolgerti alla Ministra OFS Maria Rossi o alle suore immacolatine francescane (Suor Carla – Suor Maria teresa).

24 gennaio 2009

Calendario incontri regionali e zonali 2009

21/02/2009: incontro di formazione zonale ore 16.30-18.30 Convento S. Antonio Apice

28/02/2009: ore 16:30 Preghiera di Quaresima con le Clarisse ad Airola

21/03/2009: incontro zonale Irpinia-Sannio ore 16.30-18.30 Convento S. Francesco Benevento

28/03/2009: Incontro della Famiglia Francescana della Campania e della Basilicata (PrimoOrdine, TOR, Ordine Francescano Secolare, Gioventù Francescana) a Pompei in occasione dell’VIII centenario della nascita dell’Ordine Francescano sancita dall’approvazione orale, da parte di papa Innocenzo III, della “forma vitae” di S. Francesco.

09/05/2009: incontro di formazione zonale ore 16.30-18.30 Convento S. Annunziata S.G. del
Sannio

07/06/2009: incontro zonale Irpinia-Sannio ore 9.30-17.30 Pietrelcina o Montevergine

10 gennaio 2009

Cari fratelli

Cari Fratelli,
(oggi ben poco cari e ben poco fratelli)...per chi non era presente,quindi assente, si è tenuto l'incontro di formazione con Suor Maria Teresa sulla preghiera come dimensione esistenziale del giovane terziario. Ho in consegna le vostre dispense. Fatemi sapere quando volete ritirarle!

ps. è vero che rispondere agli sms costa ben 0.10 centesimi di euro ma inviarli , visto che siete 18, mi costa 1.80 quindi penso che possiate sprecare 0.10 centesimi per rispondere. Fraternamente.....

Presepe in Famiglia

Da ben nove anni la famiglia francescana propone all'attenzione della comunità pietrelcinese il concorso "Presepe in famiglia".
Ma in cosa consiste?
Ci illumina la Ministra della fraternità di Pietrelcina Maria Rossi.
-Il presepio riassume tutti gli insegnamenti , gli ideali, i valori del Natale, che ridestano nel mondo , nei nostri cuori un po’ intorpiditi, il senso della pace, del silenzio, della solidarietà, della famiglia.
Per questo la famiglia francescana, attraverso il “Concorso Presepe in Famiglia” , vuol fare rivivere con gli occhi la tradizione e la rappresentazione del Natale di Nostro Signore, così come ci hanno insegnato San Francesco e Padre Pio, ad iniziare dalla famiglia, affinché sull’esempio di quella inimitabile di Bethlemme, essa ritrovi la sua dignità.
Infatti, a San Francesco si accredita l'intuizione del Presepe. Cosa voleva comunicarci il poverello d'Assisi?
-San Francesco ha avuto il grande merito di risvegliare le coscienze e di far comprendere l'importanza della venuta di Gesù.La Natività per Francesco è il dono d'amore più grande che Dio abbia potuto fare all'uomo.
Quindi non il presepe come fenomeno di costume?
-Il Presepe è una memoria storica, culturale e religiosa dalla quale viene fuori un messaggio di pace in questo momento storico colmo di eventi clamorosi e dolorosi.
Con questo spirito dunque vi siete recate nelle case dei pietrelcinesi?
-Certo. Nelle case dove i presepi sono costruiti in modo originale e tradizionale, con impegno e fantasia, fede e amore, noi ritroviamo la gioia di rivivere e condividere il Natale del Signore.
Dunque un'esigenza d'amore vera e propria?
-Al di là delle scelte obbligate dal concorso, nell'allestimento dei vari presepi, avvertiamo il grande desiderio di far nascere Gesù oltre che nella loro rappresentazione anche nei loro cuori.
Chi sono i partecipanti di questa ottava edizione?
Hanno partecipato: Aucone Domenica, Brino Mario, Cardone Domenico, Cardone Elena, Cardone Mario, Cardone Saverio, Cardone Teresa, Caruso Carmelina, Caruso Teo, Crafa Antonietta, Crafa Giovanni, De Nunzio Werther, Fioretti Orazio, Florio Antonio, Iadanza Massimiliano, Lagozzino Maria Giovanna, Maiale Pio, Marrone Michele, Masone Franco, Masone Maria pPia, Mastronardi Giuseppe, Minicozzi Giorgio, Paradiso Remo, Peppe Emilio, Saginario Vincenzo, Santillo Lino, Scocca Maria Teresa, Simeoli Marco, Suore Francescane Immacolatine, Vecchiarini Antonietta, Ziccardi Biancamaria.
Tutti sono considerati vincitori. Anche se, come in ogni concorso che si rispetti, bisogna evidenziare l’opera che è più piaciuta. Il primo premio è stato assegnato alla Sig.ra Crafa Antonietta.