15 giugno 2010

ASSEMBLEA REGIONALE OFS - Pompei domenica 20 giugno 2010 ore 8.30 16,30

ASSEMBLEA REGIONALE OFS - PROGRAMMA
Sala “ Trapani “ posta all’interno dell’area del Santuario —
Pompei — domenica 20 giugno 2010 — ore 8.30 — 16,30
PROGRAMMA
ore 8,30 arrivo a Pompei
ore 9.00 celebrazione Eucaristica nel Santuario ore 10.00 iscrizione presso la segreteria dell’Assemblea
ore 10,30 saluto e introduzione dei lavori — Ministro regionale
ore 10,45 presentazione situazione Fraternità regionale — Vice ministro regionale ore 11,15 echi dell’Assemblea
ore 13,15 pranzo al sacco
ore 14,15 lavori di gruppo delle cinque macro zone
ore 15,30 sintesi dei lavori di gruppo (segretari dei gruppi e viceministro) ore 16.00 breve condivisione dei lavori di gruppo
ore 16,15 preghiera conclusiva e congedo
NOTE TECNICHE
• visto che l’Assemblea si apre con la Celebrazione Eucaristica, consigliamo ai partecipanti di celebrare prima ed autonomamente le “Lodi”;
• i PP. Assistenti — regionali e locali - che intendono concelebrare portino il camice e la stola;
• l’iscrizione dei partecipanti sarà fatta subito dopo la S. Messa presso la Segreteria dell’Assemblea, allestita nell’atrio della Sala Trapani;
• ciascun partecipante riceverà una cartellina contenente materiale utile per la partecipazione attiva ai lavori assembleari;
• a ciascun partecipante è chiesto il contributo fraterno di euro 2,00;
• il pranzo è al sacco;
• per chi arriva in autobus: occorre farci avere a questi recapiti telefonici: 339 7475170 o 349 1573069 entro il 16/6/2010 la targa del puilman onde far autorizzare dalle autorità comunali la circolazione fino al Santuario;
• il costo del parcheggio interno al Santuario è di €. 1,50 per l’intera giornata.
PRENDETE NOTA DEL NUOVO ED UNICO CC POSTALE A SERVIZIO DELLA FRATERNITÀ REGIONALE
CCP N° 3416707 — CODiCE IBAN 1T03 D076 0103 4000 0000 3416 707
INTESTATO A COSTANZO ROSARIA MARIA ANNA — GIANNONE ASSUNTA
Ministro Re Antonio BRL Via Sant’Anna, 6 84014 Nocera inferiore (Sa) 338 341980 mail:
antonio.angeia
Serreteria Regionale Convento 5. Giovanni a Villa — 81037 Sessa Aurunca (Ce) — rcl/fax 0823 936834— mail: ofs.campama(à Sede Rettionale Napoli — via S. Candida 6/a (Convento S. Pietro ad Aram) — wwwofscampaniait

7 aprile 2010

Incontri di formazione Aprile

I prossimi incontri di formazione si terranno:

SABATO 17 APRILE ore 17.15
SABATO 24 APRILE ore 17.15

SABATO 17 APRILE ore 20.30 PIZZA! ( anche questa è formazione..all'arte culinaria).

6 aprile 2010

FRATE LEONE N° 6 04/04/2010

NUOVA OSTENSIONE PER LA SACRA SINDONE

A 10 anni dall’ultima ostensione pubblica,il lenzuolo funebre di Gesu’ potrà essere di nuovo ammirato dai fedeli di tutto il mondo.
E’ infatti prevista per il 2010 una nuova ostensione della Sacra Sindone che si terrà dal 10 Aprile al 23 Maggio nel Duomo di Torino, luogo dove attualmente il drappo di lino è conservato.
Secondo i racconti dei Vangeli dopo la sua morte, il corpo di Gesu’ fu deposto dalla croce, avvolto in un lenzuolo e deposto nel sepolcro.
Su questo drappo di lino, noto appunto come Sacra Sindone, è possibile vedere una doppia immagine di un uomo che ritrae un corpo umano; l’immagine di un uomo che porta i segni di torture, di maltrattamenti e di crocefissione. E’ l’immagine di Gesu’ Cristo.
Per noi cristiani non ci sono dubbi: la Sindone è l’autentico lenzuolo funebre di Gesu’ e anche se ci sono opinioni divergenti circa l’autenticità di questo drappo di lino, esso riporta per tutti noi i segni della passione di Gesu’.
Dell’esistenza della Sacra Sindone si ebbe notizia nel VII secolo.
In un primo momento fu conservato a Gerusalemme, poi a Costantinopoli e successivamente trasferito in Francia fino ad arrivare nel 1483 in possesso dei Savoia.
Un lungo viaggio dunque,che si concluse nel 1578 quando la Sacra Sindone giunse finalmente a Torino dove resterà fino ai giorni nostri.
L’anno dell’ingresso in città è anche l’anno della prima ostensione.
Ostensioni che si sono susseguite nel corso dei secoli fino ad oggi.
Ricordiamo solo le ultime:nel 1978 per il IV Centenario del trasporto della Sacra Sindone dalla Francia a Torino; nel 1998 in occasione del Cinquecentesimo Anniversario della consacrazione del Duomo di Torino e l’ultima nel 2000 per l’anno del Grande Giubileo.
Milioni i pellegrini che in occasione di queste ostensioni hanno sfilato davanti alla Sindone e milioni i pellegrini previsti anche per la prossima ostensione che inizierà tra pochi giorni e si protrarrà fino alla fine di Maggio.
Francesco Orlando

LA PASSIONE DI CRISTO

Domenica 28 marzo il Comitato Presepe Vivente con la collaborazione dei giovani di Pietrelcina ha riproposto, per il secondo anno consecutivo, “la Passione di Cristo”.
A fare da scenario alla rappresentazione un suggestivo Parco Colesanti adattato per l'occasione a teatro all'aperto, dove hanno preso forma quei luoghi remoti e Santi che videro compiersi la passione, morte e resurrezione del Cristo.
Per i personaggi nessun attore scritturato, ma solo pietrelcinesi (all' incirca cinquanta) che con semplicità e sacrificio si sono messi in gioco dando il meglio per la buona riuscita della manifestazione. Particolarmente toccante e ricco di spiritualità il personaggio di Gesù, portato in scena dall'ormai veterano Vincenzo Gagliardi.
Una serata carica di emozioni che il Comitato ha voluto regalare in vista della Pasqua, come coronamento della fine del periodo quaresimale.
Una sorta di viaggio con la macchina del tempo, che ha permesso a chi ha assistito di cogliere gli stati d'animo dei vari personaggi che si sono avvicendati in quei fatti a noi tramandati dalle Scritture: lo smarrimento degli apostoli, il tradimento dell'amicizia, il turbamento di Pilato, il dolore straziante di Maria, l'umanità di un Gesù che avverte la paura e l'angoscia per ciò che gli sta per succedere e infine la Gioia incontenibile della Resurrezione.

Grazia Scocca
Comitato Presepe Vivente Pietrelcina
c/o Parrocchia Santa Maria degli Angeli
Piazza SS. Annunziata 82020 Pietrelcina (Bn)

3 aprile 2010

Buona Pasqua

Buona PASQUA a tutti.
Un abbraccio.
Grazia

23 febbraio 2010

Incontri di Marzo 2010

Incontri di Marzo 2010: sabato 6 ore 17.15 e sabato 13 ore 17.15 saletta del convento
N.B.: leggere il vangelo!

10 febbraio 2010

Incontro: preghiera di quaresima Sabato 20 febbraio 2010 Monastero delle Clarisse di Airola

L’Ordine Francescano Secolare della Campania si prepara a vivere la Quaresima partecipando alla preghiera con le sorelle Clarisse, Sabato 20 febbraio 2010 ore 16.00, presso uno degli otto monasteri presenti sul territorio della regione .
Noi andremo al Monastero delle Clarisse di Airola (BN)
partenza dal convento di Pietrelcina alle ore 15.00
Schema di preghiera:
Per amore, con amore.
Guida : Pace e bene.
Eccoci all’incontro che vede impegnata tutta la fraternità regionale a meditare e pregare nel tempo di Quaresima e anche questa volta il tema della preghiera, è l’Amore. Abbiamo meditato in tempo di Avvento sulla nostra vocazione e sull’ impegno a testimoniare, vivere e annunciare il Vangelo divenendo così collaboratori al Suo progetto di Amore. Questa sera, pregando insieme, riscopriremo l’essere stati generati dall’Amore infinito che Dio ha per noi. Un Amore che rimane in noi e fa che noi rimaniamo in Lui. Quest’amore ci cambia profondamente, pulsa in noi, non ci lascia mai soli e non possiamo fare a meno di trasmetterlo e testimoniarlo agli altri.
In questo momento di preghiera vogliamo meditare e diventare sempre più consapevoli dell’amore donatoci e per amore e con amore ridonarlo.

CANTO D’INGRESSO (Vieni , vieni Spirito d’Amore)

Saluto del celebrante


Primo momento : L’Amore donatoci



Guida
: Come non meditare sull’amore nel tempo di Quaresima, quando Colui che è frutto ed essenza stessa dell’amore di Dio Padre diventa guida ed esempio per noi?
Lui, che ci insegna e ci chiama ad amare, ci ama e lo fa fino alla morte e alla morte di croce!

Cantico (Fil 2,16)
(può essere recitato o cantato a cori alterni con le sorelle clarisse)

Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;

ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini;

apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.

Per questo Dio l`ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome;

perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra;

e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.


Prima lettura (1 Gv. 4,7-21)

Alle fonti della carità e della fede

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l`amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l`amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui.

In questo sta l`amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.

Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l`amore di lui è perfetto in noi. Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito.

E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all`amore che Dio ha per noi.

Dio è amore; chi sta nell`amore dimora in Dio e Dio dimora in lui. Per questo l`amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo.

Nell`amore non c`è timore, al contrario l`amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell`amore.

Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello.

Breve momento di silenzio e canto (Dov’è carità e amore…)



Secondo momento : L’Amore da donare


Guida: Come figli di Dio, siamo chiamati a donare l’amore ricevuto, perché si estenda a tutti la forza della caritas: una forza straordinaria che, con coerenza, ci permette di superare ogni ostacolo e di testimoniare la verità che è Dio.

Seconda lettura (dalla Caritas in Veritate di Papa Benedetto XVI - n.1)

La carità nella verità, di cui Gesù Cristo s’è fatto testimone con la sua vita terrena e, soprattutto, con la sua morte e resurrezione, è la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e della intera umanità. L’amore - caritas – è una forza straordinaria, che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace. E’ una forza che ha la sua origine in Dio, Amore eterno e Verità assoluta. Ciascuno trova il suo bene aderendo al progetto che Dio ha su di lui, per realizzarlo in pienezza: in tale progetto infatti egli trova la sua verità ed egli diventa libero. Difendere la verità, proporla con umiltà e convinzione e testimoniarla nella vita sono pertanto forme esigenti e insostituibili di carità. Questa, infatti, si compiace della verità. Tutti gli uomini avvertono l’interiore impulso ad amare in modo autentico: amore e verità non li abbandonano mai completamente, perché sono la vocazione posta da Dio nel cuore e nella mente di ogni uomo.

Breve momento di silenzio

Terza lettura (da La santa carità che è di Dio di P. Luigi Monaco)

L’educazione alla solidarietà sta alla base di ogni azione di volontariato. Essa è una conquista sociale non facile e che richiede grande impegno individuale, nella convinzione che non basta, per dare un senso compiuto all’esistenza, fare il proprio dovere, compiendo bene il proprio lavoro, rispettando i diritti degli altri, l’ambiente, facendo qualche gesto di generosità, ma occorre saper prestare costante attenzione ai bisogni degli altri, come individui e come comunità.

Breve momento di silenzio e canto : (Preghiera Semplice )


Celebrante : Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13, 2-20)

Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell`acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l`asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».
Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono.
Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l`esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d`ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

RIFLESSIONI DEL SACERDOTE

Silenzio

Guida: Mentre eseguiamo un canto viene distribuito a tutti il messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima 2010.
Per questa Quaresima ci impegneremo attraverso segni, gesti di solidarietà, di servizio, di attenzione da fare o magari semplicemente atteggiamenti per potenziare la consapevolezza dell’amore di Dio per noi e per gli altri. Cercheremo di trarre spunto dal messaggio del Santo Padre per scegliere personalmente un gesto da compiere nel periodo quaresimale, come segno di pentimento, di conversione, di amore per Dio e per i fratelli.

Canto: (Simbolum 77)

Invocazioni

Tutti : Signore per il tuo amore e con il tuo amore insegnaci ad amare.

- Signore fa che il tuo amore in noi passi anzitutto attraverso le nostre parole e le nostre azioni. Preghiamo.

- Signore ascoltiamo la tua Parola, essa è dolcezza per il nostro cuore. In essa c’è la pace e ci indica la retta via. Preghiamo.

- Signore dacci la forza di fare bene ciò che dobbiamo fare laddove viviamo. Preghiamo.

- Signore tu sei presente in noi e nei nostri fratelli, ispira in noi parole e gesti che saranno riempiti del tuo amore. Preghiamo.

- Signore insegnaci a guardare tutti coloro che ci sono vicini, come li guardi Tu: sempre come tuoi figli prediletti. Preghiamo.

Celebrante: Dio Padre nostro ci hai dato l’umanità intera come famiglia: di noi tutti hai fatto dei fratelli e delle sorelle e insieme ci rivolgiamo a te con le parole del tuo figlio:

Tutti: Padre Nostro.

BENEDIZIONE FINALE

CANTO FINALE: (Magnificat)

Proposte da scrivere sui foglietti, da moltiplicare x il numero dei partecipanti

- In questo tempo di quaresima, ogni giorno, mi impegno a recitare un Padre Nostro in più.
- In questo tempo di quaresima, ogni giorno, abbraccerò una persona della mia famiglia.
- In questo tempo di quaresima, farò un turno in più al volontariato.
- In questo tempo di quaresima, ogni giorno, mi guarderò allo specchio negli occhi per un minuto.
- In questo tempo di quaresima, ogni giorno, reciterò una Ave Maria in più.
- In questo tempo di quaresima, ogni giorno, mi ritaglierò uno spazio di silenzio.
- In questo tempo di quaresima, rinuncerò a passare troppo tempo davanti alla Tv.
- In questo tempo di quaresima, cercherò di avvicinare una persona della fraternità che sento lontana.
- In questo tempo di quaresima, non dirò niente, riguardo ad un fratello assente, che non potrei dirgli, con carità, quando è presente.
- In questo tempo di quaresima, perdonerò le offese ricevute e chiederò perdono per quelle che ho arrecato al fratello, anche senza volerlo.

incontri febbraio 2010

Incontri di Febbraio 2010: sabato 13 ore 17.15 e sabato 20 ore 17.15 saletta del convento
P.s.: leggere la regola e le costituzioni!

11 gennaio 2010

frate leone anno II n. 5 06 gennaio 2010

FRATE LEONE

Il “Presepe in Famiglia”

Il presepe in famiglia, giunto alla 9^ edizione, anche quest'anno ha ricalcato uno stile tutto improntato alla più semplice, autentica e pura tradizione francescana.
Speriamo che il presepe in famiglia sia servito a contribuire a conservare non solo una bella tradizione cristiana, ma a prorogare momenti di serenità e sentimenti di solidarietà familiare, sociale e universale, dei quali tutti abbiamo bisogno.
Non conta se il presepe è artistico, di carta, elettronico, napoletano o straniero: quello che conta è che conservi un'ispirazione francescana.
Il Presepe, con l'irripetibile connubio tra uomo, natura e universo, è una delle espressioni più alte del linguaggio francescano, che raggiunge il suo apice nella riconoscibilità estrema e radicale di nostro Signore nel bimbo povero, il minore per eccellenza.
Anche se l'alto riferimento spirituale espresso, recentemente, da sua Santità Benedetto XVI, ossia il rispetto del creato, trova un riferimento ed un fondamento essenziale nell'intuito di Francesco.
Ideando il presepe, attraverso la semplicità dei luoghi e l'essenzialità di vita degli esseri viventi, Francesco ci ha dato uno straordinario strumento di diffusione del rispetto dell'uomo per la natura e il creato.
L'auspicio e l'augurio di tutta la famiglia francescana è che il presepe in famiglia non rappresenti l'epilogo di un periodo di festività, ma possa accrescere la consapevolezza e la speranza di un natale quotidiano per ciascuno di noi.
La famiglia francescana ringrazia, di vero cuore, tutti i partecipanti, che risultano già vincitori per aver espresso un sincero e gioioso sentimento di partecipazione.
Hanno partecipato: Domenica Aucone, Anna Bologna, Cardone Elena, Cardone Mario, Cardone Teresa, Cardone Saverio, Cardone Katia, Caruso Michele, Crafa Antonietta, Crafa Giovanna, De Stefano Maria, De Nunzio Werther e Emilio, Fioretti Orazio, De Chiara Francesca, Faiella Giuseppe, Fariello Anna Maria, Gagliardi Cosimo, Graziano Mattia, Iadanza Massimiliano, Iadanza Valerio, Lagozzino Maria Giovanna, Maiale Pia, Marino Emanuele, Marrone Michele, Masone Salvatore e Carmine, Mastronardi Giuseppe, Minicozzi Giorgio, Pepe Enzo, Quattrocchi Flaminio, Saginario Vincenzo, Santillo Domenico, Santillo Lino, Scuola primaria di Pietrelcina, Suore Francescane Immacolatine, Vecchiarini Antonietta, Volpone Sofia, Ziccardi Biancamaria.
Sebbene, tutti siano vincitori, come in ogni concorso che si rispetti, bisogna evidenziare l’opera che è più piaciuta: il presepe di Orazio Fioretti.

A tutte le persone di “buona volontà”

Mi chiamo Lucia Tortono, sono di Benevento e vivo a Benevento. Da circa 10 anni coordino le attività di un gruppo di amici “Gruppo Ofè” che crede che “non si può essere felici da soli” e che è possibile aiutare i più poveri contribuendo così alla promozione di un mondo più giusto. (La parola togolese “Ofè” significa “Tutto è dono di Dio”).
La nostra avventura è iniziata nel 1999 quando, in occasione del Natale, “sentimmo” l’esigenza di mettere sotto l’albero un dono più importante del solito, un “salvadanaio” per regalare una “nuova casetta” a una famiglia bisognosa dell’India. Questa prima iniziativa ci permise di raccogliere la somma di 2.000.000 di lire. Raggiungemmo l’importo necessario proprio il 25 dicembre (Natale) e questo ci incoraggiò a proseguire nell’aiuto ai fratelli meno fortunati.
Da allora questo “gruppo di volontari” si è impegnato per rispondere alle richieste di aiuto provenienti da varie parti del Mondo (India, Brasile, Congo, Tanzania, Etiopia, Sudan, Romania, Bangladesh, Togo).
Ha collaborato a realizzare diversi progetti umanitari : costruzione di casette, scuole, pozzi, cisterne, centri medici (dispensari); acquisto di medicine, bufale, caprette, macchine per cucire, cucine, banchi; ricostruzione di case in seguito ad alluvioni, terremoti, maremoti, avvio di varie “adozioni a distanza”.
Nel 2005 abbiamo conosciuto un sacerdote africano, Padre Jean Edoh Kokou.
Padre Jean arriva in Italia nel 1991 per studiare all’Università Urbaniana di Roma dove diventa sacerdote nel 1996. Nello stesso anno decide di compiere la sua attività sacerdotale nella sua terra di origine, il Togo (Africa Occidentale), con l’intento di aiutare concretamente la popolazione locale. Nel Togo gli viene affidata una “parrocchia” grande quanto il territorio della Provincia di Benevento con una popolazione in condizioni di estrema povertà.
Da subito abbiamo “sentito nel cuore” che Padre Jean è un Santo Sacerdote, che ha dei progetti belli, importanti e necessari, che ha bisogno di aiuti veri … Da allora i suoi obiettivi sono diventati i nostri obiettivi : pozzi, scuole, chiesetta, centro di accoglienza e formazione, centro medico (dispensario).
Io insieme a vari amici (don Marco, fratel Paride, Liliana, Andrea, don Paolo, Enzo, Federica, Gianluigi, Serena, Paola, Mattia, Francesca, don Salvatore, Raffaella, Annamaria, Michele, Elio, Alessio, Francesco, Daria, Salvatore) a turno abbiamo intrapreso 4 viaggi in Togo (2006-2007-2008-2009) con lo scopo di portare direttamente gli aiuti economici a Padre Jean, di vedere il frutto del proprio e altrui impegno morale ed economico e infine di individuare nuovi e più urgenti necessità.
Il prossimo gruppo partirà il 22 Aprile 2010.
L’iniziativa su cui oggi puntiamo è il completamento del “Centro Medico” (dispensario) che stiamo realizzando ad Ilama, uno dei villaggi di Padre Jean. Con questo desideriamo contribuire almeno ad alleviare le sofferenze nelle situazioni di prima necessità.
Io e il “Gruppo Ofè” ci siamo impegnati a gestire i progetti e le realizzazioni con la massima “trasparenza”, costituendoci “intermediari diretti” tra il Togo e l’Italia.
“L’adozione a distanza” è il progetto su cui puntiamo molto, dal momento che con una modesta somma mensile (circa 15/16 euro) possiamo consentire a dei bambini, che altrimenti non ne avrebbero la possibilità, di studiare e quindi avere un futuro.
In che consiste l’ impegno del “Gruppo Ofè”?
Organizzare incontri di sensibilizzazione e raccolta fondi (feste, stand); ideare originali bomboniere solidali; chiedere contributi ad enti, banche, aziende (detraibili fiscalmente); inventare occasioni di raccolte solidali tra amici e conoscenti (tombolate, lotterie, pesche di beneficenza, salvadanai); proporre adozioni a distanza . Tanto abbiamo fatto, ma tantissimo c’è ancora da fare e abbiamo bisogno anche del Tuo Aiuto. Noi abbiamo visto con i nostri occhi e non stiamo più in pace. Per questo ci rivolgiamo a te con questo invito: NON RESTARE FERMO … FAI QUALCOSA! Ti ringraziamo fin d’ora per quanto i tuoi piccoli o grandi sforzi potranno fare; ma più di noi ti ringrazieranno tutti quei bambini il cui sorriso contribuirai ad accendere sulle loro labbra.
Se vuoi costruire con noi il loro futuro chiama al numero 389 43 63 33 9.

Lucia Tortono e il “Gruppo Ofè”

“Chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli …,
in verità vi dico, non perderà la sua ricompensa” (Gesù)

10 gennaio 2010