11 gennaio 2010

frate leone anno II n. 5 06 gennaio 2010

FRATE LEONE

Il “Presepe in Famiglia”

Il presepe in famiglia, giunto alla 9^ edizione, anche quest'anno ha ricalcato uno stile tutto improntato alla più semplice, autentica e pura tradizione francescana.
Speriamo che il presepe in famiglia sia servito a contribuire a conservare non solo una bella tradizione cristiana, ma a prorogare momenti di serenità e sentimenti di solidarietà familiare, sociale e universale, dei quali tutti abbiamo bisogno.
Non conta se il presepe è artistico, di carta, elettronico, napoletano o straniero: quello che conta è che conservi un'ispirazione francescana.
Il Presepe, con l'irripetibile connubio tra uomo, natura e universo, è una delle espressioni più alte del linguaggio francescano, che raggiunge il suo apice nella riconoscibilità estrema e radicale di nostro Signore nel bimbo povero, il minore per eccellenza.
Anche se l'alto riferimento spirituale espresso, recentemente, da sua Santità Benedetto XVI, ossia il rispetto del creato, trova un riferimento ed un fondamento essenziale nell'intuito di Francesco.
Ideando il presepe, attraverso la semplicità dei luoghi e l'essenzialità di vita degli esseri viventi, Francesco ci ha dato uno straordinario strumento di diffusione del rispetto dell'uomo per la natura e il creato.
L'auspicio e l'augurio di tutta la famiglia francescana è che il presepe in famiglia non rappresenti l'epilogo di un periodo di festività, ma possa accrescere la consapevolezza e la speranza di un natale quotidiano per ciascuno di noi.
La famiglia francescana ringrazia, di vero cuore, tutti i partecipanti, che risultano già vincitori per aver espresso un sincero e gioioso sentimento di partecipazione.
Hanno partecipato: Domenica Aucone, Anna Bologna, Cardone Elena, Cardone Mario, Cardone Teresa, Cardone Saverio, Cardone Katia, Caruso Michele, Crafa Antonietta, Crafa Giovanna, De Stefano Maria, De Nunzio Werther e Emilio, Fioretti Orazio, De Chiara Francesca, Faiella Giuseppe, Fariello Anna Maria, Gagliardi Cosimo, Graziano Mattia, Iadanza Massimiliano, Iadanza Valerio, Lagozzino Maria Giovanna, Maiale Pia, Marino Emanuele, Marrone Michele, Masone Salvatore e Carmine, Mastronardi Giuseppe, Minicozzi Giorgio, Pepe Enzo, Quattrocchi Flaminio, Saginario Vincenzo, Santillo Domenico, Santillo Lino, Scuola primaria di Pietrelcina, Suore Francescane Immacolatine, Vecchiarini Antonietta, Volpone Sofia, Ziccardi Biancamaria.
Sebbene, tutti siano vincitori, come in ogni concorso che si rispetti, bisogna evidenziare l’opera che è più piaciuta: il presepe di Orazio Fioretti.

A tutte le persone di “buona volontà”

Mi chiamo Lucia Tortono, sono di Benevento e vivo a Benevento. Da circa 10 anni coordino le attività di un gruppo di amici “Gruppo Ofè” che crede che “non si può essere felici da soli” e che è possibile aiutare i più poveri contribuendo così alla promozione di un mondo più giusto. (La parola togolese “Ofè” significa “Tutto è dono di Dio”).
La nostra avventura è iniziata nel 1999 quando, in occasione del Natale, “sentimmo” l’esigenza di mettere sotto l’albero un dono più importante del solito, un “salvadanaio” per regalare una “nuova casetta” a una famiglia bisognosa dell’India. Questa prima iniziativa ci permise di raccogliere la somma di 2.000.000 di lire. Raggiungemmo l’importo necessario proprio il 25 dicembre (Natale) e questo ci incoraggiò a proseguire nell’aiuto ai fratelli meno fortunati.
Da allora questo “gruppo di volontari” si è impegnato per rispondere alle richieste di aiuto provenienti da varie parti del Mondo (India, Brasile, Congo, Tanzania, Etiopia, Sudan, Romania, Bangladesh, Togo).
Ha collaborato a realizzare diversi progetti umanitari : costruzione di casette, scuole, pozzi, cisterne, centri medici (dispensari); acquisto di medicine, bufale, caprette, macchine per cucire, cucine, banchi; ricostruzione di case in seguito ad alluvioni, terremoti, maremoti, avvio di varie “adozioni a distanza”.
Nel 2005 abbiamo conosciuto un sacerdote africano, Padre Jean Edoh Kokou.
Padre Jean arriva in Italia nel 1991 per studiare all’Università Urbaniana di Roma dove diventa sacerdote nel 1996. Nello stesso anno decide di compiere la sua attività sacerdotale nella sua terra di origine, il Togo (Africa Occidentale), con l’intento di aiutare concretamente la popolazione locale. Nel Togo gli viene affidata una “parrocchia” grande quanto il territorio della Provincia di Benevento con una popolazione in condizioni di estrema povertà.
Da subito abbiamo “sentito nel cuore” che Padre Jean è un Santo Sacerdote, che ha dei progetti belli, importanti e necessari, che ha bisogno di aiuti veri … Da allora i suoi obiettivi sono diventati i nostri obiettivi : pozzi, scuole, chiesetta, centro di accoglienza e formazione, centro medico (dispensario).
Io insieme a vari amici (don Marco, fratel Paride, Liliana, Andrea, don Paolo, Enzo, Federica, Gianluigi, Serena, Paola, Mattia, Francesca, don Salvatore, Raffaella, Annamaria, Michele, Elio, Alessio, Francesco, Daria, Salvatore) a turno abbiamo intrapreso 4 viaggi in Togo (2006-2007-2008-2009) con lo scopo di portare direttamente gli aiuti economici a Padre Jean, di vedere il frutto del proprio e altrui impegno morale ed economico e infine di individuare nuovi e più urgenti necessità.
Il prossimo gruppo partirà il 22 Aprile 2010.
L’iniziativa su cui oggi puntiamo è il completamento del “Centro Medico” (dispensario) che stiamo realizzando ad Ilama, uno dei villaggi di Padre Jean. Con questo desideriamo contribuire almeno ad alleviare le sofferenze nelle situazioni di prima necessità.
Io e il “Gruppo Ofè” ci siamo impegnati a gestire i progetti e le realizzazioni con la massima “trasparenza”, costituendoci “intermediari diretti” tra il Togo e l’Italia.
“L’adozione a distanza” è il progetto su cui puntiamo molto, dal momento che con una modesta somma mensile (circa 15/16 euro) possiamo consentire a dei bambini, che altrimenti non ne avrebbero la possibilità, di studiare e quindi avere un futuro.
In che consiste l’ impegno del “Gruppo Ofè”?
Organizzare incontri di sensibilizzazione e raccolta fondi (feste, stand); ideare originali bomboniere solidali; chiedere contributi ad enti, banche, aziende (detraibili fiscalmente); inventare occasioni di raccolte solidali tra amici e conoscenti (tombolate, lotterie, pesche di beneficenza, salvadanai); proporre adozioni a distanza . Tanto abbiamo fatto, ma tantissimo c’è ancora da fare e abbiamo bisogno anche del Tuo Aiuto. Noi abbiamo visto con i nostri occhi e non stiamo più in pace. Per questo ci rivolgiamo a te con questo invito: NON RESTARE FERMO … FAI QUALCOSA! Ti ringraziamo fin d’ora per quanto i tuoi piccoli o grandi sforzi potranno fare; ma più di noi ti ringrazieranno tutti quei bambini il cui sorriso contribuirai ad accendere sulle loro labbra.
Se vuoi costruire con noi il loro futuro chiama al numero 389 43 63 33 9.

Lucia Tortono e il “Gruppo Ofè”

“Chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli …,
in verità vi dico, non perderà la sua ricompensa” (Gesù)

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